Il CBD può essere di grande aiuto per i bambini con DDAI

Il DDAI è un disturbo molto frequente negli ambulatori pediatrici: il Disturbo di Deficit dell’Attenzione/Iperattività (DDAI) è molto più frequente di quanto si possa pensare, considerando che la distrazione nel portare a termine qualche compito, le emozioni instabili, la mancanza di concentrazione e l’impulsività, che prima erano associate a caratteristiche della personalità del bimbo, ora sono considerate DDAI.

Un minorenne che non fa i suoi compiti, che non presta attenzione alla maestra, che non ha pazienza di leggere un racconto, per esempio, soffrendo per questo disturbo, peggiorerebbe queste situazioni. Però, come diagnosticare correttamente questo disturbo e perché si pensa che il CBD sia di grande aiuto?

La verità è che non esistono esami come radiografie, tomografie computerizzate, risonanza magnetica o analisi di laboratorio che possano stabilire se un bambino abbia questa malattia. La diagnosi viene fatta da un professionista sanitario a seguito di una consulta clinica.

È ovvio che esistono delle controversie per quanto riguarda una diagnosi corretta, ma sono sempre esistiti, e continueranno a esistere, bambini monelli, che non per forza soffrono di DDAI. Tuttavia, quando i sintomi menzionati sopra sono presenti al punto da interferire con le relazioni interpersonali, a scuola e durante l’apprendimento ed i comportamenti sociali, si tratta decisamente di un disturbo del deficit di attenzione e iperattività.

Come si tratta il Disturbo di Deficit dell’Attenzione/Iperattività?

I bambini che soffrono di questa malattia, tendono a ricevere trattamenti farmacologici che sono efficaci. Tuttavia, non possono essere ignorati gli effetti collaterali che questi farmaci comportano. In passato, ai minorenni con DDAI li si metteva semplicemente in castigo, considerandoli bambini indisciplinati e disubbidienti. Oggi invece, conoscendo il disturbo, gli si possono dare delle medicine che gli possano permettere di avere una vita migliore.

I genitori, generalmente, entrano in uno stato di disperazione quando i propri figli, che soffrono di questo disturbo, diventano aggressivi non riuscendo a stabilire relazioni sociali normali. Però è possibile controllare questa malattia neuro patologica. Ed il CBD gioca un ruolo molto importante.

Tenendo in conto che il DDAI è una malattia che non ha una cura, niente di meglio che cercare dei palliativi che permettano al bambino di svilupparsi, facendo attività fisica che gli permetta di mantenere un autocontrollo, minimizzando in questo modo i sintomi comuni del disturbo. Per questo, l’olio di CBD è un importante componente.

Stabilendo che il DDAI è uno squilibrio chimico del cervello, ne viene che è evidente che ci siano dei rimedi che possono essere utili e indicati per alcuni bambini. Tuttavia, non bisogna dimenticare che questo tipo di medicine hanno effetti collaterali, per cui bisognerà valutare i pro e i contro prima di decidere come curare il bambino.

Come funziona il CBD per ridurre i sintomi del DDAI?

Come funziona il CBD per ridurre i sintomi del DDAI

Il CBD è un composto che non è psicoattivo, per cui, le sue proprietà terapeutiche tendono a migliorare i sintomi. Succede che l’olio di CBD ha un effetto calmante e, nel caso di chi soffre del disturbo del deficit di attenzione/iperattività, questi effetti sono essenziali, dato che aumentano i livelli di dopamina, che in un bambino con DDAI tendono ad essere bassi.

Allo stesso tempo, il DDAI aumenta i livelli di cortisolo nel sangue, provocando cambi bruschi nel comportamento, disturbi del sonno, stress e depressione. Per questo motivo, l’olio di CBD, essendo un composto di pianta di cannabis e non è uno psicoattivo, ha un’importanza rilevante nel trattamento, comportando effetti calmanti.

I pazienti curati con olio di CBD concludono ottenendo risultati estremamente benefici: riposano meglio, diminuiscono lo stress e alleviano la depressione. E tutti questi effetti positivi non hanno effetti collaterali!

Dato che il CBD è naturale, non ha delle controindicazioni, e non crea dipendenza, giustamente non essendo psicoattivo. In questo modo, l’olio di CBD non altera lo sviluppo del bambino, al contrario, può intensificare la sua percezione sensoriale e in questo modo contribuisce ad una concentrazione maggiore.

In conclusione, l’olio di CBD semplifica l’aumento dei livelli di dopamina nel cervello, e questo implica un miglioramento dello stato d’animo e dello stato mentale, sia in un bambino che in un adulto che soffre di DDAI.

Il CBD può essere di grande aiuto per i bambini con DDAI ultima modifica: 2020-07-26T09:49:16+02:00 da Redazione