E’ nato prima l’uomo o la carta bollata

E’ nato prima l’uomo o la carta bollata

Troppe leggi, troppa lentezza, troppi enti, troppa frammentazione di competenze, un linguaggio troppo oscuro. Una volta apposta anche l’ultima marca da bollo necessaria, è davvero possibile vivere secondo la normativa vigente, oppure manca sempre il modulo H-bis?

Noi la viviamo così la marca da bollo: una complicazione in un momento in cui siamo già abbastanza in difficoltà nel nostro rapporto con la pubblica amministrazione. Daccordo, bisogna pagare il servizio che otteniamo da un impiegato pubblico, ma davvero la marca da bollo è l’unico modo per riscuotere? Un sistema vecchio, vetusto, complicato. Io pago, ma almeno rendimelo semplice, non farmi andare dal tabaccaio a comprare la marca da bollo.

E’ nato prima l’uomo o la carta bollata?” è il titolo del nuovo volume, edito da Rai Libri di Alfonso Cellotto, avvocato e professore di Diritto Costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma 3.

Un libro che, visto il titolo intrigante ed il sottinteso, devo assolutamente leggere (lo potete acquistare online su IBS.IT).

Troppe leggi, troppa lentezza, troppi enti, troppa frammentazione di competenze, un linguaggio troppo oscuro. La burocrazia è un labirinto nei cui meandri per i cittadini è inevitabile perdersi e rappresenta un problema serio per lo Stato perché non solo costa molto in termini di mancata crescita del pil e frena lo sviluppo ma diventa anche terreno fertile dove attecchisce la corruzione. La burocrazia è un male antico che viene da molto lontano. 

Questo potrebbe essere il nuovo manifesto per nomarcadabollo.it

Nata come garanzia di legalità, la burocrazia complica la vita dei cittadini e rappresenta un problema per lo Stato perché non è solo un freno alla crescita e allo sviluppo ma anche è anche terreno favorevole alla corruzione. Nel nuovo libro del docente di Diritto Costituzionale il racconto di storie incredibili ma vere.

Tutti noi possiamo raccontare una storia paradossale di burocrazia“, afferma Celotto. E l’Italia sembra soffrire il mal di burocrazia più degli altri Paesi, come attestano gli indici dell’Ocse che pongono il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche internazionali.


La burocrazia è stata pensata quale garanzia di legalità in un modello di Stato incentrato sul primato della legge. Le regole sono uguali per tutti, approvate da un Parlamento rappresentativo e applicate in maniera imparziale e quasi automatica da pubblica amministrazione e giudici. Sono passati quasi tre secoli e siamo ben lontani da quell’idea illuministica: da anni (molti, troppi) è diventata una forma di complicazione, che estenua i cittadini e intralcia i procedimenti. Il risultato concreto, quello con cui ognuno di noi si trova quotidianamente ad avere a che fare, è un meccanismo così cavilloso nel quale si perde di vista l’obiettivo finale, cioè l’interesse pubblico. Insomma, la burocrazia è ormai uno dei maggiori “costi” della nostra esistenza, che favorisce la corruzione e potenzia la disaffezione verso lo Stato.

Ma ci può essere una luce in fondo al tunnel della burocrazia? Celotto non chiude alla speranza di una via d’uscita che si chiama digitale. Ma, avverte, finora è stato applicato male. Va ripensato tutto il processo perché si arrivi a una sola app che, finalmente, semplifichi la vita ai cittadini.

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admin-Salvatore

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Chiediamo insieme l’abolizione dell’imposta di bollo

E’ nato prima l’uomo o la carta bollata ultima modifica: 2020-02-22T17:27:55+01:00 da Blogs Da Seguire