Sotto un cielo sempre azzurro

Sotto un cielo sempre azzurro

Sotto un cielo sempre azzurro di Andrea Vitali

Un bambino, figlio singolo di una famiglia di contadini sempre occupati con il loro lavoro, riceve un’inaspettata sorpresa: suo nonno andrà a vivere con loro e dormirà con lui nella sua cameretta.

Poteva essere una novità sgradita, invece per il bambino inizia una istruttiva compagnia fatta di storie ed insegnamenti sulla vita e sulla natura.

Potrebbe sembrare l’inizio di una storia melensa di buoni sentimenti ed invece siamo portati in un mondo di assurdità e nonsense, una favola leggera e divertente.

Nelle idee mi ha ricordato molte delle storie di Stefano Benni, con i personaggi riconoscibili nel nome per le loro azioni e con atteggiamenti e pensieri assolutamente fuori logica che si incastrano benissimo con i pensieri fuori logica altrui.

Un giorno di inizio scuola il nonno non è più lui, ma Napoleone. Il dottore, che parla solo per modi di dire, lo porta in una casa di cura dove il Professor Menerelli, a suo agio per compatibilità con le menti più assurde, ospita regine e condottieri, scrittori e personaggi di opere liriche.

C’è anche Babbo Natale, ma è quello vero, scambiato per un ladro dalla sceriffa con i baffi finti mentre tentava di intrufolarsi dalla porta in una casa senza camino.

Una favola fantasiosa in cui la morale è forse che la vita deve essere presa con leggerezza e bisogna essere disposti a credere anche in quello che ci sembra più difficile senza farsi fuorviare dalle nostre convinzioni.

Un Vitali decisamente diverso dal solito, capace di lavorare con l’ironia e l’immaginazione.


Un paragrafo significativo per Sotto un cielo sempre azzurro

«Ciao ma’», disse entrando.

Era, contrariamente a quello che ci eravamo aspettati, un essere grande e grosso, vestito come un vero poliziotto con tanto di cappello che le faceva ombra sul viso. Quando lo tolse vedemmo che aveva anche i baffi.

«Sono questi?» chiese indicandoci.

«Proprio», rispose sua mamma.

«Bene», fu la risposta.

Allora mio papà decise di prendere la parola, era ora di spiegare la situazione.

«Buonasera signore», disse rivolto alla Padana considerando che avendo i baffi doveva per forza essere un uomo. Ma venne subito interrotto.

«Non è un signore ma una signora», interloquì la padrona di casa.

«Signorina», precisò lei con un singhiozzo. «Signorina Cis Padana.»

«Mi scuso», spiegò mio papà, «è stato per via dei baffi se…»

«I baffi sono finti», rispose quella strappandoseli. «Mi servono per incutere più paura. E in ogni caso non sopporto che mi chiamino signora o signorina. Sono la sceriffa di questa città e sarà bene che ve lo ficchiate nella testa.»

«D’accordo signora sceriffa…» riprese mio papà.

«Ho detto sceriffa, e basta!»

«Va bene sceriffa, noi…»

«Zitto!» ordinò la sceriffa Cis Padana. «Parlo io, al massimo voi rispondete alle domande.»

«Bene», approvò sua mamma picchiandosi una mano sulla coscia, «è così che si fa!»

«E dunque voi state cercando Napoleone eh?» chiese la sceriffa.

«Esatto, però…» tentò di rispondere mio papà.

«Zitto. Ho detto che le domande le faccio io», lo interruppe la sceriffa.

«Sembrava proprio una domanda la sua», osservai io, meritandomi uno sguardo di fuoco.


La presentazione ufficiale per Sotto un cielo sempre azzurro

La fortuna di Mattia si chiama Zaccaria. È suo nonno. Un tipo alto, magro, con i baffi e un vocione che fa tremare i vetri alle finestre. Da quando è venuto a vivere in casa del nipote, dividendo con lui la camera da letto perché altro posto non c’è, le cose sono cambiate da così a così. Per Mattia la noiosa vita di figlio unico è come se avesse ingranato la quarta e… via nei boschi a imparare i versi degli uccelli e il modo che usano gli alberi per comunicare fra di loro, a cercare castagne o a raccogliere ciliegie arrampicati sui rami. E la sera, aspettando di addormentarsi, il suono della voce del nonno che racconta storie incredibili di luoghi e persone mai sentiti prima. Un paradiso! con un sacco di verde intorno e un cielo sempre azzurro. Una mattina, però, quando si sveglia, Zaccaria non sembra più lo stesso. È serio, nervoso, e non si capisce di cosa stia parlando. La diagnosi del medico non lascia dubbi: non si può più tenerlo lì. E per Mattia il mondo intero sembra crollare di colpo. Possibile che il nonno sia così grave e non si tratti invece di uno dei suoi scherzi? Oppure è entrato in una realtà tutta nuova che si apre solo davanti agli occhi di chi la sa vedere?
Con Sotto un cielo sempre azzurro Andrea Vitali ci porta nel luogo più intimo della sua fantasia. Ammicca, invitandoci a seguirlo dietro cancelli invisibili ma che cigolano davvero, in quello spazio della nostra mente in cui conserviamo la parte più vitale di noi stessi ma che spesso crediamo non sia più possibile raggiungere, quando invece non sarebbe così difficile scoprire la meraviglia che ci circonda, soprattutto in ciò che chiamiamo follia solo perché abbiamo paura di guardare il vero nascosto in ogni cosa.

Sotto un cielo sempre azzurro di Andrea Vitali

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recensione Romanzi

Sotto un cielo sempre azzurro ultima modifica: 2019-10-31T13:19:55+01:00 da Blogs Da Seguire