Pojana e i suoi fratelli

Pojana e i suoi fratelli

Pojana e i suoi fratelli

Pojana e i suoi fratelli

Pojana è Veneto, piccolo imprenditore, razzista, di destra, intollerante, poco istruito, irascibile e litigioso, con le idee ben chiare sulla politica e su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Pojana è un personaggio di Andrea Pennacchi che il grande pubblico ha conosciuto sul palco della trasmissione televisiva Propaganda Live.

Pennacchi usa questo personaggio per parlare dei temi di attualità con ironia, rovesciando le situazioni per vederle attraverso gli occhi e la mentalità di chi fa del sovranismo una cultura ideale.

Pojana e i suoi fratelli è perlopiù una raccolta dei monologhi che abbiamo già ascoltato in televisione e quindi non aggiunge nulla di nuovo. E’ piuttosto deludente perché il linguaggio storpiato che usa Pojana, se riconoscibile all’orecchio, diventa illeggibile nella forma scritta, di difficile interpretazione. E l’ironia che Pennacchi trasmette dal suo personaggio recitato dal vivo si perde nel testo ed il monologo perde quasi tutta la sua efficacia.

La trascrizione dei monologhi occupa la prima metà di questo piccolo libro. La seconda metà finalmente si fa più interessante con la trascrizione di un pezzo teatrale interessante, dove il Pojana lascia il posto ad Angelo, un uomo alle prese con un rapporto di coppia complicato dalle necessità economiche.

Questo pezzo è un pochino più interessante, ma da solo non basta a risollevare il giudizio complessivo del libro.



Un paragrafo significativo per Pojana e i suoi fratelli

Ducefobia? Mi no go niente contro i fassisti. Mio nonno Astore ha fatto la marcia su Roma, fino a Rovigo. Dopo s’è stufato de stare in mezzo ai teroni, ed è tornato a casa. Ma suo fratello, che aveva più fame, è andato giù fino a Latina e gli ha bonificato la terra, a quei selvaggi. Vedi che il fascismo ha fatto anche robe buone? Me ga cava’ dai cojoni me cugini.

La ducefobia? No se poe sentire. È ’na trappola! Non puoi farti dare i nomi dai comunisti. Se lasci fare a loro è finita: xe «xenofobia», «sovranismo», «omofobia». Pare tutte malattie le idee, adesso.

«Sovranismo.» Pare ’na roba che fai quando sei adolescente, che ti chiudi in bagno e tua mamma, da fuori: «Basta sovranismo, ché diventi cieco!».

La xenofobia pare ’na roba che devi prendere il Prozac par stare mejo. E tutti drio a ’ste robe. Starghe drio a Erri De Luca che te spiega che «xenofobia» xe ’na malattia che si può e si deve guarire. ’Stocasso!

La presentazione ufficiale per Pojana e i suoi fratelli

Nato da un adattamento in chiave veneta de Le allegri comari di Windsor, Franco Ford – “Pojana” – arriva alla ribalta con il celebre video Ciao terroni: un avido padroncino del Nordest ossessionato da i schei e dal suo per nulla velato razzismo, che sfoggia senza remore opinioni durissime (nutrite dal pregiudizio) in merito ai tempi incerti che vivono il Nordest e il Paese tutto. I suoi “fratelli” (un ex bouncer, un rinomato derattizzatore, il sosia di Walter E. Kurtz di Apocalypse Now e molti altri) vedono la luceall’indomani del primo aprile 2014, quando in un capanón di Casale di Scodosia viene rinvenuto un Tanko – una macchina movimento terra blindata, con un piccolo cannone in torretta. Una schiera di personaggi forgiati dall’immaginazione del rapsodo Andrea Pennacchi, trasposti infine dal palco del teatro alla pagina scritta. Questo testo li raccoglie tutti, con le loro ossessioni, la rabbia, la disperazione e l’ignoranza. Da maschere goldoniane a specchio di una società intera: per raccontare la loro storia, un po’ falsa e un po’ vera, e per guardarci allo specchio. Prefazione di Natalino Balasso.

Pojana e i suoi fratelli

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admin-Salvatore

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recensione Romanzi

Pojana e i suoi fratelli ultima modifica: 2020-07-15T18:02:13+02:00 da Blogs Da Seguire