La grande truffa

La grande truffa

la grande truffa - John GrishamGrisham ci ha sempre raccontato storie di avvocati americani di successo, ricchi e spesso spietati nel perseguire le loro vittorie. Certo ci ha raccontato anche dei sacrificio che costa la loro ricchezza e il loro successo, in termini di vita sociale sacrificata al lavoro, che assorbe ogni minuto della loro esistenza.

In questo nuovo romanzo però Grisham ci racconta un’altra faccia della medaglia, quella dei ragazzi che sognano di diventare avvocati di successo e che in realtà sono sfruttati, spremuti di soldi ed ore e poi lasciati ai margini.

Per cullare il sogno di laurearsi in Legge, essere assunti da un grande studio legale, fare soldi in poco tempo, Grisham racconta che sono nate delle scuole private che reclutano ragazzi di belle speranze, ed anche senza speranza, prendono le loro quote di iscrizione annuale e gli rendono un’istruzione che non è neanche lontanamente quella necessaria a diventare un bravo avvocato. Questi ragazzi pagano la loro misera istruzione con un prestito studentesco, che grazie ad una normativa ad hoc viene rilasciato con grande facilità, di cui si troveranno a dover pagare il rientro senza avere accesso alle buste paga dei grandi studi.

Molti, una volta capito che non arriveranno mai ad essere l’avvocato che gli hanno fatto credere di poter essere, si riciclano come avvocati di strada, cercano di mettere a frutto quello che hanno imparato rivolgendosi non alle grandi cause, ma ai bisogni dei disgraziati che pullulano nelle stazioni di polizia, nei tribunali o negli ospedali pronti a fare causa a chiunque.

Altri, come i protagonisti di questo romanzo, non accettando di essere stati imbrogliati e tentano in ogni modo di ribaltare la situazione ed essere loro a truffare il sistema. Come? Spacciandosi per veri avvocati pur non avendo ancora finito gli studi.

Ne esce un quadro della giustizia americana molto diversa da quella che ci hanno finora raccontato, fatta di approssimazioni, apparenze, lassismo e una profonda stanchezza di avvocati, giudici, pubblici ministeri ed accusati.

Il giochino sembra funzionare fino a che gli avvocati veri non si accorgono che qualcuno gli sta portando via da sotto il naso il boccone a loro destinato.

— un paragrafo significativo —

Il venerdì sera Todd e Mark invitarono Zola al Rooster Bar, un posto di cui non aveva mai sentito parlare. A sentire Todd, volevano offrirle una bella cenetta. Le bastò un’occhiata al locale, però, per capire che stavano tramando qualcosa. La aspettavano a un tavolo d’angolo, indossavano vestiti nuovi, si erano fatti crescere la barba e portavano dei bizzarri occhiali. Quelli di Mark erano rotondi e con la montatura di tartaruga; Todd invece aveva scelto delle lenti più strette con una montatura invisibile.
Zola si sedette davanti a loro e disse: «Okay, che succede?».
Todd le chiese: «Sei andata a lezione questa settimana?».
«Ci ho provato. Io almeno ho fatto lo sforzo: non mi pare di avervi visti in giro.»
«Abbiamo mollato, e ti consigliamo caldamente di fare lo stesso» intervenne Mark.
«Zola, è fantastico» aggiunse Todd. «Niente più scuola di legge. Niente più ansie per l’esame.»
«Sentiamo» disse lei. «Dove avete preso quei vestiti?»
Un cameriere portò da bere. Birre per i ragazzi, una bibita per lei.
«È il nostro nuovo look» rispose Mark. «Adesso siamo avvocati e dobbiamo averne l’aspetto, anche se nel nostro campo non serve essere troppo eleganti. Quelli che si occupano di guida in stato di ebbrezza, come ben sai, di solito non finiscono sulla copertina di “GQ”.»
«E chi sarebbe così disperato da rivolgersi a voi?»
«Abbiamo aperto un’attività» rispose Todd. «Ci siamo assunti da soli. Studio legale Upshaw, Parker & Lane.» Le porse un biglietto da visita con il nome dello studio, l’indirizzo e il numero di telefono.
Zola lo guardò attentamente e disse: «È uno scherzo, vero?».
«Per niente» replicò Mark. «Cerchiamo dipendenti.»
Zola fece un respiro profondo e alzò le mani. «Va bene, non vi chiedo più niente. Ditemi cosa succede o me ne vado.»
«Tu non vai da nessuna parte» ribatté Todd. «Ci siamo trasferiti, abbiamo mollato la scuola, abbiamo cambiato nome e abbiamo trovato un modo per fare qualche dollaro. Ci spacciamo per avvocati e battiamo le corti penali a caccia di parcelle, ovviamente in contanti, facendo gli scongiuri perché non ci becchino.»
«È impossibile che ci becchino» commentò Mark. «C’è troppa gente in giro che lo fa.»

— la presentazione ufficiale —

Gli studenti Mark, Todd e Zola si sono iscritti alla scuola di legge di Washington con le migliori intenzioni e il sogno di cambiare il mondo una volta ottenuta la sospirata laurea. Dopo essersi coperti di debiti per poter pagare le rette salatissime di una mediocre scuola privata, i tre amici si rendono conto di essere oggetto di una grande truffa. Il loro istituto, infatti, insieme a molti altri, è nelle mani di un potente e losco investitore newyorchese, che è anche socio di una banca specializzata nella concessione di prestiti agli studenti. Dopo anni di sacrifici e false promesse di un lavoro sicuro, Mark, Todd e Zola capiscono che con ogni probabilità non riusciranno mai a passare l’esame di avvocato. Ma forse c’è una via d’uscita: l’obiettivo è farla franca con i grossi debiti accumulati e vendicarsi del torto subito. E per fare tutto ciò i tre devono lasciare subito gli studi, fingere di avere i titoli per praticare la professione di avvocato, eleggendo il Rooster Bar, dove si incontrano abitualmente, a loro quartier generale. È un’idea completamente folle, o no?

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admin-Salvatore

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La grande truffa ultima modifica: 2018-04-22T10:01:52+02:00 da Blogs Da Seguire