L’allarmismo del morbillo

L’allarmismo del morbillo

Chi protesta: Salvatore

Contro chi: Allarmismo contro il morbillo per giustificare la campagna vaccini

Per quale motivo: Governo, Ministero della Sanità, cause farmaceutiche, medici prezzolati

Il modo in cui si sta cavalcando l’allarmismo sanitario in Italia per sostenere la campagna vaccini è agghiacciante.

Viene costantemente rappresentata un emergenza epidemia che non esiste, come confermato dalla stessa ministro della salute Lorenzin il giorno della presentazione del suo decreto vaccini.

Eppure per dimostrare la valenza e l’efficacia dei vaccini, la loro importanza nel debellare pericolose malattie, la propaganda non si fa scrupoli di ingigantire aspetti marginali, di inventare emergenze che non esistono, cosciente della necessità di fare leva su malattie conosciute piuttosto che su vere emergenze poco note e che non avrebbero presa sull’opinione pubblica.

Ad esempio questo ultimo spot che se la prenda ancora con il morbillo:

Un emergenza morbillo in Italia e nel mondo non esiste.

Nella pagina del Ministero della Sanità dedicato alle malattie infettive il morbillo è indicato come una malattia che “provoca rash cutaneo e sintomi simili all’influenza, ma in rari casi può dare complicanze; grazie al vaccino è diventato poco diffuso in Italia“. Niente di così allarmante quindi.

morbillo secondo il ministero della Sanità

Ma seguendo la propaganda vaccini sembra che ci sia un’emergenza contro una malattia diffusissima e lontana dall’essere debellata, che miete vittime in continuazione.

In verità il morbillo è lontano dall’essere la nostra prima preoccupazione sanitaria.

le 25 principali cause di morte in Italia


Complessivamente, nel 2014 sono 25 le cause di morte in Italia che spiegano circa il 75% del totale dei decessi e tranne qualche eccezione, sono le stesse del 2003. (fonte AGI SALUTE)

  1. Malattie ischemiche del cuore (69.653 decessi, 11,6% del totale),
  2. Malattie cerebrovascolari (57.230, 9,6%)
  3. Altre malattie del cuore (49.554, 8,3%). Sebbene queste siano ancora le cause di morte più rilevanti, osserva l’Istat, vi è stata una forte diminuzione della frequenza assoluta dei decessi e soprattutto una riduzione di oltre il 35% dei tassi di mortalità. Queste tre cause, infatti, contribuiscono maggiormente al calo della mortalità complessiva osservata in Italia in questo periodo.
  4. Tumori di trachea, bronchi e polmoni (quarta posizione, 33.386 decessi, 5,6% del totale), 
  5. Malattie ipertensive (30.690 decessi) che vedono aumentare il proprio peso sul totale dei decessi (da 3,8 a 5,1%).
  6. Demenza e malattia di Alzheimer che hanno causato 26.600 decessi nel 2014, quasi il doppio rispetto a quelli del 2003 (14.685), passando dalla nona alla sesta posizione;
  7. Malattie croniche della basse vie respiratorie che, rispetto al 2003, scendono di due posizioni (20.234 morti nel 2014)
  8. Diabete mellito con 20.183 morti
  9. Tumore del colon, retto e ano (nono posto, 18.671 decessi, 3,1%)
  10. Tumore del seno (decimo posto con 12.330 decessi, 2,1%)
  11. Tumore del pancreas, che sale di ben quattro posizioni fino all’undicesima (11.186 decessi)
  12. Malattie del rene e dell’uretere (10.043 decessi pari all’1,7%)
  13. Tumore del fegato (9.915 morti)
  14. Tumore dello stomaco (9.557 decessi)
  15. Influenza e polmonite (9.413 morti, 1,6%),
  16. Tumori non maligni (8.204 decessi, 1,4%), 
  17. setticemia che nel 2014 causa il triplo dei decessi rispetto al 2003, passando dal trentunesimo al diciassettesimo posto e facendo registrare l’incremento più elevato del tasso standardizzato (+131%).
  18. Tumore della prostata (7.174 decessi)
  19. Leucemia (6.049 decessi, ovvero l’1% del totale)
  20. Cirrosi, fibrosi ed epatite cronica (6.035 decessi) che fanno registrare la maggiore riduzione negli 11 anni considerati, passando dalla tredicesima alla ventesima posizione (riduzione del tasso pari a -48,7%). 
  21. Tumore della vescica (5.610 decessi)
  22. Morbo di Parkinson (5.110 decessi)
  23. Morbo di Hodgkin e linfomi (5.175 morti),
  24. Tumore del cervello e del sistema nervoso centrale (4.237 decessi)
  25. Suicidio (4.147 morti, 0,7% del totale dei decessi).

Nella Top Teen delle cause di morte nel mondo ancora la mortalità per malattie infettive come il morbillo non è contemplata:

Le cardiopatie e gli ictus ischemici sono i più grandi “assassini” del mondo e sono causa di 15,2 milioni di decessi nel 2016. Queste malattie sono rimaste le principali cause di morte a livello globale negli ultimi 15 anni.

La malattia polmonare ostruttiva cronica ha provocato 3,0 milioni di morti nel 2016, mentre il cancro ai polmoni (insieme a trachea e bronchi) ha causato 1,7 milioni di morti.

Il diabete ha ucciso 1,6 milioni di persone nel 2016: erano meno di 1 milione nel 2000.

I decessi dovuti a demenze sono più che raddoppiati tra il 2000 e il 2016, diventando la 5a causa principale di morti globali nel 2016 rispetto al 14° posto che occupavano nel 2000.

Le infezioni respiratorie inferiori sono rimaste le malattie mortali più trasmissibili, causando 3,0 milioni di morti in tutto il mondo nel 2016.

Il tasso di mortalità per malattie diarroiche è diminuito di quasi 1 milione tra il 2000 e il 2016, ma nel 2016 ha causato 1,4 milioni di morti.

Analogamente, il numero di morti per tubercolosi è diminuito durante lo stesso periodo, ma è ancora tra le prime 10 cause con un bilancio di vittime di 1,3 milioni.

L’HIV / AIDS non è più tra le prime 10 cause di morte al mondo, avendo ucciso 1,0 milione di persone nel 2016 rispetto agli 1,5 milioni del 2000.

Le lesioni stradali hanno ucciso 1,4 milioni di persone nel 2016, di cui circa tre quarti (il 74%) erano uomini e ragazzi.


Perché la campagna vaccini si scaglia contro il morbillo

Allora perché in questi ultimi tre anni (prima della necessità di sostenere il decreto vaccini il problema inspiegabilmente non esisteva) si è creata una inesistente emergenza morbillo ed una fantomatica epidemia mortale?

Perché la propaganda pro-vaccini per controbattere una dilagante propaganda no-vax ha bisogno di un esempio facile con cui tutti possono avere un legame reale. Tutti gli over 40 praticamente hanno avuto il morbillo, l’effetto delle vaccinazioni è venuto dopo. Quindi per comunicare sulla necessità dei vaccini invece che parlare di elementi distanti o tecnici si preferisce (con poca onestà) ampliare un argomento che tutti conoscono, una parola facile e di uso comune, che ha presa sulla gente, di facile divulgazione. Quello di chi si ha bisogno e che viene spinto è la necessità a riconoscere il vaccino come necessario, non importa dare un’informazione corretta nelle proporzioni dell’effettiva diffusione della malattia e soprattutto delle sue possibilità di complicanze. Che ricordiamo, nel caso del morbillo, secondo il Ministero della Sanità può dare complicanze solo in rari casi.

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L’allarmismo del morbillo ultima modifica: 2019-02-12T10:03:08+01:00 da Blogs Da Seguire